Creare un ambiente confortevole tra le mura domestiche è fondamentale in qualsiasi stagione dell’anno, in particolar modo in inverno, quando il freddo incombe e siamo alla costante ricerca di calore. Sul mercato esiste una vasta gamma di combustibili per riscaldamento: dalla legna al pellet, dai camini a gas al bioetanolo.
In questo articolo analizzeremo in dettaglio le diverse tipologie, dalle più tradizionali alle moderne innovazioni tecnologiche nel settore.
Il più antico dei combustibili: la legna
La legna è il più antico combustibile per riscaldamento. Possedere un camino a legna significa godere della fiamma e del calore caratteristici di un focolare classico, che suscita un fascino intramontabile ed evoca immagini poetiche.
Tuttavia, il riscaldamento con camino a legna nasconde una serie di svantaggi:
- la combustione della legna genera enormi quantità di polveri sottili nocive, inquinando l’ambiente e danneggiando la nostra salute.
- un camino a legna produce cenere e sporco, e dunque necessita di essere pulito con una certa regolarità.
- bisogna avere a disposizione uno spazio fisico in cui stoccare le cataste di legna, che devono poi essere trasportate di continuo dentro casa.
- Infine, per poter installare questa tipologia di camino occorrono una canna fumaria, le autorizzazioni, l’intervento murario invasivo da parte di un professionista, e controlli annuali per la pulizia della canna fumaria e del tiraggio.
Il combustibile dei primi anni 2000: il pellet
Il pellet è un combustibile di biomassa compresso che da più di 20 anni ha preso piede nel campo del riscaldamento domestico. Viene utilizzato all’interno di apposite stufe o di camini.
Le stufe sono più versatili se si hanno problemi di spazio, mentre invece i camini sono macchine dotate di supporto che, nella maggior parte dei casi, si posizionano e si rivestono con cartongesso ignifugo (in alternativa si incassano in muratura).
Anche il pellet, però, così come la legna, presenta diversi svantaggi:
- Sia i camini che le stufe richiedono una manutenzione piuttosto impegnativa: bisogna aspirare di frequente le ceneri residue, è necessario pulire spesso il vetro, e lo scarico dei fumi deve essere pulito almeno ogni 1-2 anni.
- È necessario avere uno spazio in casa per il deposito dei sacchi di pellet, i quali sono anche piuttosto pesanti da essere trasportati dal negozio a casa.
- Infine, come affermano diversi studi condotti negli ultimi anni da enti quali l’ENEA e il Royal Institute of International Affair, il pellet inquina ed è nocivo.
Camini a gas

Un meraviglioso camino a gas targato Faber
Tra i combustibili per riscaldamento troviamo anche il gas.
I camini a gas funzionano tramite la combustione del metano o del gpl. Questi splendidi elementi d’arredo riproducono in maniera realistica una fiamma morbida, sinuosa e di colore giallo/arancio, identica a quella dei tradizionali camini a legna.
Scegliendo un caminetto a gas, non dovrai mai più preoccuparti della cenere e dello sporco. E non dovrai né stoccare né trasportare la legna. Ma soprattutto non dovrai preoccuparti dei consumi: tramite un telecomando avrai la possibilità di regolare con precisione la combustione, la quantità di calore prodotto e tenere sotto controllo i consumi stessi.
Si tratta quindi della soluzione ideale se si desidera avere il fascino del fuoco vero, senza la fatica di doverlo alimentare con la legna e di dover ripulire la cenere ogni giorno.
Combustibile green: il bioetanolo

In foto il biocamino INCASSO 125 BIFACCIALE targato MaisonFire
Il bioetanolo è un combustibile liquido che si ricava dal processo di fermentazione di prodotti agricoli con elevato contenuto di zucchero, come ad esempio cereali e canna da zucchero. Per questo, a differenza dei focolari a legna e a pellet che immettono nell’aria sostanze nocive, un camino a bioetanolo permette di ottenere una combustione biologica.
Infatti, questo processo non rilascia nell’aria alcun tipo di fumi se non anidride carbonica, vapore acqueo e calore. Praticamente le stesse sostanze emesse durante il nostro respiro.
Lo stesso CTI – Comitato Termotecnico Italiano – ha sancito l’atossicità della combustione dei biocamini. I caminetti a bioetanolo non hanno bisogno né di canna fumaria né di alcun tipo di permesso per poter essere installati.
Inoltre, non producono né cenere né sporco, dunque non occorre alcuna manutenzione.
Oltre ad essere green, sono dei fantastici elementi d’arredo che riproducono la bellezza della fiamma gialla e danzante di un camino tradizionale, e danno un tocco di stile e di eleganza a tutto l’ambiente.
Conclusioni
Come hai potuto notare, quindi, le tipologie di combustibili per riscaldamento presenti sul mercato sono tante e diverse tra loro.
Alcune, come la legna e il pellet, nascondono una serie di svantaggi. Altre invece, come il gas e il bioetanolo, portano con sé una serie di preziosi vantaggi che spingono sempre più persone a preferirli.
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