Come funziona un camino elettrico

Al giorno d’oggi la tecnologia per il riscaldamento si è evoluta, anche per venire incontro alle richieste estetiche da parte di un pubblico, che è sempre più esigente e che ha sviluppato un rapporto con i suoi spazi più intimo rispetto al passato.

Sempre più spesso si ricorre all’impiego di camini elettrici, che con il loro elevato potere calorico e la totale assenza di emissioni di fumi, odori e sostanze nocive, è sempre più apprezzato da chi vuole arredare con gusto tradizionale e godersi un bel tepore.

Com’è fatto un caminetto elettrico

A differenza degli ingombranti camini tradizionali a legna e delle stufe a gasolio, che richiedono uno spazio enorme per la camera di combustione, l’installazione della cappa per i fumi e di altri accessori, il caminetto elettrico occupa uno spazio minimo.

In sostanza, è la versione evoluta di una stufa elettrica, con la quale condivide il principio di funzionamento, anche se sono state fatte delle ottimizzazioni per rendere più efficiente la gestione della potenza.

La sua struttura praticamente è quella di una semplice cornice in metallo, con finiture che possono richiamare quelle di un quadro, oppure di un camino tradizionale per alcuni modelli, che all’interno ospitano delle resistenze elettriche di elevata potenza.

Di solito i camini elettrici hanno circa 2000 watt standard di assorbimento, se sono utilizzati alla massima potenza, e sono accompagnate a un sistema di aerazione forzata, per consentire al calore di circolare e di rendere l’ambiente piacevole.

La stragrande maggioranza dei modelli dei camini elettrici è dotata di un simulatore di fiamma, che lo rende visivamente identico a uno tradizionale, con l’opzione di poter attivare le resistenze e l’effetto fuoco, per adattare il suo uso al contesto.  Il livello di veridicità della fiamma dei migliori, come ad esempio i caminetti elettrici ad acqua, è ormai davvero incredibile: al buio sembra fuoco vero!

Il caminetto elettrico viene realizzato solitamente con uno spessore molto limitato, e molti modelli sono leggeri e pensati per essere installati a parete, appesi cioè come quadri, in modo tale da ridurre al minimo il rischio di incidenti. Questi vengono alimentati con robusti cavi elettrici, solitamente piuttosto corti, per questioni di sicurezza e che di solito sono nascosti sul retro.

Altri modelli però sono progettati per l’incasso, per poterli inserire all’interno di appositi mobili e sono dotati di sistemi di sicurezza antincendio, oppure per installarli all’interno di camini a legna preesistenti.

In questo modo si può avere l’effetto fiamma senza la scomodità del fumo, della cenere e del dover tenere sempre la legna sotto mano, con tutto lo sporco correlato. Grazie a questa tecnologia, praticamente tutti gli esemplari di camino elettrico sono portabili al 100%, quindi si possono spostare collocare dove meglio si preferisce.

Funzionamento del camino elettrico

Il caminetto elettrico funziona esattamente come una normalissima stufa. Al suo interno, protette da griglie di sicurezza, si trovano alcune resistenze, solitamente da 2000 W, che possono essere attivate per incrementare la potenza in base alle esigenze.

A differenza delle stufe, di solito queste resistenze sono poco visibili, per lasciare spazio all’effetto camino, che è il motivo principale per cui scegliere questa tecnologia rispetto all’altra.

Dal punto di vista della resa termica, stufe e camini elettrici sono sostanzialmente identici, mentre sul piano estetico la differenza è evidente. Questo perché avere una fonte di riscaldamento con una fiamma guizzante, per quanto simulata, è molto piacevole.

Il convogliamento del calore nel camino elettrico, avviene tramite un sistema di forzatura a ventola, molto silenzioso, che può essere usato in maniera opzionale per incrementare il circolo di aria calda.

I modelli più avanzati di camino elettrico, sono dotati di programmi gestibili in maniera indipendente e quindi si può avere molto caldo con poca fiamma simulata, ecc…

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