In un’epoca di crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, le normative sul divieto di accensione dei camini tradizionali sono diventate sempre più severe.
Questo articolo ti aiuterà a capire perché esistono tali restrizioni, quali camini sono soggetti ai divieti, e soprattutto quali sono le soluzioni alternative più pratiche ed ecologiche offerte da MaisonFire. Per accendere il camino in completa sicurezza, nel rispetto delle norme e dell’ambiente.
Perché esiste il divieto di accensione camini?
Il divieto di accensione camini non nasce dal nulla: è da inquadrare entro il quadro più ampio, e articolato, delle direttive europee in materia di qualità dell’aria, nella fattispecie la Direttiva 2008/50/CE e la Direttiva 2004/107/CE.
Le direttive europee sono state recepite dall’Italia ben 15 anni fa, con il Decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 155, che conferisce alle regioni il compito di identificare le misure più adeguate al contesto territoriale e di garantirne l’attuazione (come vedremo poco più avanti).
Con l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera, queste misure riguardano una pluralità di ambiti, dai trasporti alle attività agricole e industriali, dall’efficienza energetica in edilizia alla produzione di energia a uso civile e per il riscaldamento domestico.
È proprio in quest’ultimo ambito che entrano in gioco i camini a legna che, contrariamente a quanto si tende a pensare, sono inquinanti e per questo motivo sottoposti a limitazioni d’uso e restrizioni.
Impatto ambientale dei caminetti tradizionali
La legna è un materiale naturale usato da millenni per riscaldarsi. Possibile che sia nociva per l’ambiente? Il problema non è la legna in sé, ma il processo di combustione.
Bruciando, la legna libera nell’aria sostanze nocive: le famigerate ‘polveri sottili’ (in particolare il particolato PM10), responsabili dell’inquinamento atmosferico e potenzialmente pericolose per la salute. [1]
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), il riscaldamento domestico a legna rappresenta una significativa fonte di inquinamento atmosferico in molte regioni d’Europa, Italia compresa.
E tra i principali fattori inquinanti ci sono proprio gli impianti di riscaldamento a biomassa legnosa, cioè stufe tradizionali, stufe a pellet, caldaie a legna, pellet o cippato e appunto i camini a legna, che siano aperti o schermati.
Per avere qualche parametro di riferimento: un caminetto tradizionale emette mediamente 840 grammi di polveri PM10 per giga joule, una stufa a legna 760, una a pellet 29, una caldaia a metano 0,2.
In sostanza, tra i diversi combustibili e impianti usati per il riscaldamento domestico, la combinazione legna – camino è la più inquinante.
Normative regionali sul divieto di accendere caminetti
In Italia non esiste una legge nazionale in materia di emissioni nocive e inquinamento atmosferico. Come dicevamo, gli interventi normativi sono affidati alle regioni, ciascuna delle quali ha stilato un Piano di Tutela della Qualità dell’Aria.
Ma se tutte le regioni hanno un Piano di Tutela della Qualità dell’Aria, non tutti i Piani, al momento, includono il divieto di accensione caminetti.
Quali sono le regioni che impongono il divieto? Le elenchiamo qui sotto, con i relativi riferimenti normativi.
Regioni con divieto accensione caminetti
Le regioni italiane in cui vigono le norme sul divieto di accensione camini sono le seguenti:
- Piemonte, dove la materia è regolamentata da una serie di provvedimenti (Dgr n. 42-5805 del 20/10/2017, Dgr n. 29-7538 del 14/09/2018, Dgr n. 9-2916 del 26/2/2021).
- Lombardia, in virtù della Legge regionale n. 24/2006 (Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente).
- Veneto, per gli effetti della Deliberazione regionale n. 836/2017.
- Toscana, per gli effetti della Delibera n. 222/2023.
- Emilia-Romagna, in osservanza alla Deliberazione dell’Assemblea Legislativa della Regione n. 152/2024.
Questo elenco, al momento, è esaustivo, ma per rimanere aggiornati in materia conviene consultare la pagina del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che riporta tutti i Piani regionali per la tutela dell’Aria. [2]
Nota importante: la mancata osservanza del divieto, in ciascuna delle regioni che lo applica, prevede delle sanzioni che possono essere anche molto salate. Ma procediamo con ordine, cercando di fare chiarezza sulle disposizioni principali.
Periodi dell’anno in cui si applica il divieto di accensione camini
Il divieto di accensione dei camini tradizionali viene generalmente applicato durante i mesi più freddi (da ottobre ad aprile), per delle ragioni del tutto comprensibili: il riscaldamento è in funzione; le condizioni meteorologiche sono sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti; di conseguenza il rischio di superare i limiti di emissioni nocive è più alto.
Quali camini sono soggetti al divieto di accensione
Caminetti a legna e restrizioni
I camini che devono rispettare il divieto di accensione, e che quindi non possono essere usati, sono i camini a legna tradizionali, sia aperti che schermati.
In alcune regioni, per esempio in Toscana, chi possiede un caminetto (o un altro sistema a biomassa) come unico impianto della casa, deve obbligatoriamente registrarlo in un apposito portale.
Non sono sottoposti a divieto, e quindi si possono liberamente utilizzare, i camini non alimentati a legna: ne elenchiamo tipologie e caratteristiche poco più avanti.
Stufe a pellet e normative vigenti
Anche le stufe a pellet sono soggette a restrizioni, nonostante la maggiore efficienza energetica e le minori emissioni rispetto ai camini tradizionali a legna.
Per appurare che il modello rispetti le normative occorre verificare la classe di certificazione ambientale, che accerta il livello di emissioni e si misura in ‘stelle’ (fino a 5, per le stufe più virtuose). A seconda della regione, la classe non deve essere inferiore a 3 o 4 stelle.
Sanzioni previste per il divieto di accensione camini
Multe per chi accende un caminetto vietato
Chi non rispetta le normative può incorrere in sanzioni amministrative che vanno da 500 a 5.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione e della regione. Controlli a campione vengono effettuati soprattutto nei periodi di allerta smog.
Come evitare le sanzioni rispettando le leggi
Per evitare le sanzioni la sola regola è, semplicemente e tassativamente, rispettare il divieto: non accendere il vecchio camino a legna.
Dopodiché si può pensare a soluzioni alternative, che per fortuna non mancano. Esistono infatti modelli di caminetto che rispettano tutti gli standard di sostenibilità previsti da direttive europee e normative regionali.
Soluzioni alternative al divieto di accendere caminetti
Per chi non vuole rinunciare al camino, la risposta è nelle soluzioni ecosostenibili, e cioè nei camini progettati apposta per non inquinare né rischiare sanzioni.
Le opzioni oggi disponibili in commercio sono tante e si possono suddividere in tre principali categorie.
Camini elettrici: 100% green
I camini elettrici non hanno bisogno di canna fumaria, non emettono fumo né residui e sono a zero emissioni: ecologici al 100 %.
La fiamma è prodotta, a seconda del modello, dalla nebulizzazione dell’acqua, da luci a Led o video HD e in ciascun caso (quanto meno nei camini MaisonFire!) è identica a quella vera.
Ecco per esempio, visto da vicino, il focolare di BRACE 100, modulo elettrico ad acqua che consente di avere un camino ovunque e di accenderlo in qualsiasi momento.
Disponibile in varie misure, si incassa facilmente in pareti e arredi; è dotato di effetto crepitio della legna e telecomando di serie ed è perfetto per i progetti personalizzati.
L’effetto fumo e braci ardenti, così come il fuoco, sono straordinariamente realistici: diresti mai che queste fiamme sono fatte di… acqua? (La legna invece sembra vera perché lo è: tagliata in ceppi, essiccata e opportunamente trattata, ha una funzione esclusivamente decorativa).
In foto il modulo elettrico ad acqua BRACE 100 di MaisonFire
La tecnologia d’avanguardia di questi camini si accompagna a un design raffinato e funzionalità avanzate, come la gestione tramite telecomando o app, il riscaldamento regolabile con termostato, la presenza di sensori per il risparmio energetico.
Camini a bioetanolo: ecologici e senza emissioni
Il bioetanolo è un alcool che deriva dalla fermentazione degli zuccheri vegetali. È un combustibile naturale che produce una fiamma vera, ma il processo di combustione è atossico e non genera fumi da scaricare all’esterno.
Si tratta in sostanza di caminetti assolutamente sicuri e non inquinanti. Come i camini elettrici, i camini a bioetanolo non hanno bisogno di canna fumaria. L’unica accortezza riguarda l’areazione, per la quale basta una presa d’aria o una finestra.
MaisonFire propone un’ampia selezione di camini a bioetanolo. Per esempio i modelli INCASSO: in acciaio e verniciatura nera termoresistente, si possono inserire all’interno di strutture in muratura, cartongesso, rivestimenti in marmo, pietra, gres e numerosi altri materiali.
Sono disponibili in varie misure e formati (frontali, trifacciali, bifacciali, penisola, angolari aperti a destra o sinistra). Qui sotto un’elegante soluzione frontale.
In foto il camino a bioetanolo INCASSO frontale di MaisonFire
Camini a gas: efficienza e sostenibilità
Un’altra alternativa ai camini a legna sono i camini a gas, che funzionano tramite collegamento diretto alla rete del gas naturale (metano) o a una bombola di GPL (gas propano liquido).
La combustione avviene all’interno di un bruciatore dove si produce una fiamma controllata. I fumi di combustione devono essere espulsi all’esterno tramite canna fumaria.
Pur utilizzando una fonte di energia non rinnovabile, rappresentano una soluzione sostenibile rispetto ai camini a legna perché hanno prestazioni di efficienza energetica superiori e un impatto ambientale minimo, e infatti non sono sottoposti a divieto.
Perché scegliere MaisonFire per il tuo nuovo camino
Tutte le alternative sostenibili ai camini a legna, come quelle sopra descritte, sono valide solo se il produttore è affidabile. Come stabilirlo? Orientarsi nell’offerta può non essere facile, soprattutto nella giungla di Internet, ma la regola di base è una: scegliere soltanto chi ha esperienza comprovata e verificabile nel settore.
MaisonFire è specializzata nella costruzione di camini alternativi senza canna fumaria dal 1990. Opera da oltre trentacinque anni nel mondo dei camini, fa ricerca per proporre sempre le tecnologie più avanzate, sicure e sostenibili, e cura il design con lo stile e la passione che contraddistinguono il Made in Italy.
Non rinunciare al camino! Scopri le soluzioni ecologiche di MaisonFire e rispetta il divieto di accensione camini senza rinunce.
I camini a bioetanolo, elettrici e a gas di MaisonFire sono tutti certificati nel rispetto delle normative europee, per garantire un acquisto sicuro da ogni punto di vista.
Non a caso, a oggi, le famiglie che hanno scelto un camino MaisonFire sono più di 80.000 in Italia, e possono godersi il fascino della fiamma in completa sicurezza, senza danni per l’ambiente e senza il rischio di sanzioni. Che cosa aspetti a guardare il catalogo con le ultime novità?
Fonti:
[1] Il riscaldamento domestico tramite generatori di calore a biomassa | Arpa Piemonte
[2] Gestione della qualità dell’aria | Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica